Non può esistere legalità senza cittadinanza responsabile e consapevole, questo il tema del convegno tenutosi nella mattinata odierna a Sersale per far riflettere sul fatto che l’illegalità e la violenza mafiosa nascono spesso da vuoti generati dall’indifferenza e dalla rassegnazione. Non ha perso tempo in perifrasi l’incontro sull’educazione alla legalità promosso dall’Istituto comprensivo “Giuseppe Bianco” di Sersale in sinergia con “Universo Minori”. La comunità scolastica di Sersale era rappresentata dal dirigente scolastico Maria Brutto, la quale ha precisato, ancora una volta, che la legalità “è una sfida che esige coraggio e unità di intenti”. A rappresentare l’associazione “Universo Minori” c’era l’avvocatessa Rita Tulelli, la scrittrice catanzarese che scrive libri e parla sovente di legalità: “Quando si discute di comunità, non si può prescindere dalla legalità che è la precondizione di una vita in comune. La scuola non è solo libri, ma anche strumento per educare ai più alti valori civili.

Senza legalità, muore la libertà.” Rita Tulelli ha presentato ai numerosissimi alunni di Sersale e di Zagarise il suo ultimo libro “L’invisibile mondo di Carlotta”, è la storia di chi smarrisce la retta via, ma poi si riscatta riscoprendo valori ineludibili come la famiglia e diventando collaboratore di giustizia: c’è sempre una seconda possibilità, nulla è perso una volta per sempre. All’incontro, tenutosi presso auditorium della scuola, hanno preso parte il primo cittadino di Sersale Salvatore Torchia e l’avvocatessa Claudia Conidi. Entrambe hanno parlato di scuola non solo come luogo di diffusione della cultura, ma anche come palestra di relazioni, anello di congiunzione tra responsabilità individuale e giustizia sociale. Molto interessanti e poco improvvisate le riflessioni degli allievi dell’Istituto Comprensivo di Sersale e Zagarise, i quali hanno anche parlato del giudice Roberto Di Bella, magistrato che aiuta i figli di ‘ndrangheta ad allontanarsi dall’ ambiente criminale per poter ricostruire un percorso di vita nella legalità. Vale a dire: non c’è felicità nell’ illegalità. Hanno concluso la manifestazione gli studenti di Sersale con uno spettacolo musicale incentrato sulla vita di Peppino Impastato, giornalista siciliano ucciso da Cosa nostra. Nulla è stato lasciato al caso anche perché l’Istituto comprensivo di Sersale e l’associazione “Universo Minori” hanno stipulato una convenzione per generare insieme cambiamento sociale e culturale.




